Ravenna la Santa, la Ravenna dei mosaici bizantini, la Ravenna di Dante.
Sono tante le possibilità che si presentano al visitatore che decide di visitare una delle città più importanti dell’Emilia Romagna. Che siate studenti o no, chiunque rimane colpito dalla bellezza dei mosaici bizantini di Ravenna.
L’antica capitale dell’ impero romano d’Occidente si presenta oggi ricca di monumenti storici che ci portano indietro nel tempo di quasi 1500 anni. Tante le basiliche riccamente decorate come Sant’Apollinare in Classe con il grandioso mosaico dell’abside con l’immagine proprio di San Apollinare che pare accogliere i fedeli.
Poi la basilica di Sant’ Apollinare Nuovo, chiamata anche basilica aurea, famosa nel mondo per i suoi cicli mosaicati nella navata centrale della chiesa. Difficile non interrogarsi sul perché siano rimasti mosaici di epoca Teodoriciana assieme ai mosaici di epoca Bizantina. Perché i bizantini una volta occupata la città decidono di modificare alcuni mosaici e ne aggiungono altri?
Noi saremo lì a guidarvi anche nelle risposte ai tanti quesiti. Muovendoci lungo i vicoli e le strade della città scopriremo luoghi particolari come il battistero Neoniano e vi arriveremo attraversando edifici sacri come la chiesa di San Francesco, celebre quest’ ultima per aver accolto i funerali di Dante Alighieri e per la sua cripta mosaicata piena d’acqua surgiva.
Arrivati al battistero Neoniano (o degli Ortodossi) ci interrogheremo sul perché la decorazione della cupola interna sia simile a quella del battistero Ariano, ovvero il battistero degli ostrogoti di Teodorico, ma non sia uguale. Ci chiederemo perché il San Pietro, rappresentato nella cupola interna del Neoniano non abbia tra le mani le chiavi del paradiso.
Dopo aver visitato anche la piccola cappellina di S. Andrea con l’incredibile Cattedra in avorio di Massimiano, attraverseremo la rinnovata piazza Kennedy per raggiungere corso Cavour ed arrivare al mausoleo di Galla Placidia, la sola regina che Ravenna abbia avuto agli inizi del V° secolo d.C. Preparatevi a calpestare (metaforicamente) con gli occhi dei tappeti persiani a poca distanza dalle nostre teste, rimarrete colpiti dal San Lorenzo che ci mostra l’unica via di verità e dalla plasticità del Buon Pastore.
Tante le immagini mosaicate presenti all’interno di quello che è probabilmente il monumento mosaicato più antico di Ravenna ed ancora ‘vivo’ solo per noi. Infine la basilica di San Vitale che raggiungeremo dopo aver attraversato il breve spazio che la separa dal Mausoleo di Galla.
Enorme, con il suo presbiterio e la conca absidale totalmente fitta di mosaici parietali che tolgono il fiato. Un Gesù ‘imberbe’ ci accoglierà, l’imperatore Giustiniano e la moglie Teodora ci osserveranno, Mosè ed Abramo ci guideranno nella lettura del messaggio cristiano.
Questa è la Ravenna dei mosaici, ma esiste la Ravenna del mausoleo di Teodorico, imponente. Esiste poi la Ravenna di Dante, con il suo sepolcro che ancor oggi in via Da Polenta è tra i monumenti storici più visitati in Italia. Poi la Ravenna con la Domus dei Tappeti di Pietra, rinvenuta agli inizi degli anni Novanta.
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